Campagne in corso!

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Terra
12th Febbraio 2015

Cena equosolidale a Besana Brianza

Takku bey: mangiamo insieme per coltivare insieme. Tornano le cene solidali di Karibuny

L’appuntameno è per sabato 28 febbraio 2015 al centro culturale San Clemente di Cazzano (Besana Brianza).

Dalle ore 20:00 aperitivo, cena a base di Mafè, specialità senegalese a base di riso con verdure, carne di manzo e pasta di arachidi. Il ricavato dell’iniziativa andrà a sostenere il progetto Takku Bey – Coltiviamo insieme, promosso da numerose associazioni brianzole per favorire la sicurezza alimentare e l’empowerment femminile nel villaggio di Dagga Dialaw.

Il contributo è di € 18 (9€ per i bambini sotto i 12 anni) include aperitivo, cena, acqua, vino, dolce e verrà interamente devoluto al progetto.

Per informazioni e iscrizioni (o anche per renderti disponibile come volontario) contatta Karibuny oppure Federico 335.6818359 Ombretta ombretta.pin@isf.polimi.it

Scarica e diffondi la locandina dell’iniziativa!

Takku Bey è un progetto promosso da Karibuny, Jahkarlo e ISF Milano, con il contributo del Comitato lecchese per la pace e cooperazione tra i popoli.

21st Novembre 2014

Corto maltese: a Modena apre una nuova bottega del mondo

 

Prodotti artigianali e spezie dal mondo nel nuovo spazio nato da un progetto a cura della Cooperativa Ravinala di Reggio Emilia e della Cooperativa Filò di Venezia, in collaborazione con l’Associazione Botteghe del Mondo e la Cooperativa Oltremare di Modena

 

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Sabato 22 novembre, ore 10, a Modena, in Via Farini 41-43, apre la Bottega del Mondo Corto maltese, interamente dedicata ai produttori del commercio equo e solidale e alle economie solidali italiane.

 

La crisi si contrasta anche con proposte commerciali non convenzionali, sviluppando progetti di rete e di economia solidale. “Abbiamo voluto progettare un nuovo modello di negozio di vicinato e uno spazio equo e solidale dedicato ai progetti e ai produttori del sud e del nord del mondo”, racconta Teresa Pecchini della Cooperativa Ravinala, capofila del progetto. “Per farlo abbiamo pensato ad una offerta merceologica che conta numerose varietà di cioccolato aromatizzato con le spezie dal Madagascar, prodotti artigianali e artistici, birra al pepe e vaniglia e circa 1500 articoli solidali e sociali, prodotti locali del biologico certificato e uno spazio che sia ponte tra le culture e delle relazioni nel mondo”.

 

Incontri, degustazioni e presentazione di prodotti e di progetti sociali saranno inoltre tema e programma dell’attività della nuova bottega. In particolare il nuovo spazio è dedicato agli amanti dello slow shopping e ai modenesi che amano riscoprire botteghe non convenzionali e a loro propriamente dedicate.

 

9th Aprile 2014

Ravinala in tour a Roma

Continua il mini-tour di prossimità di Ravinala. Dal 12 al 14 aprile, la cooperativa di commercio equo con base a Reggio Emilia è a Roma, ospite della Città dell’Altra Economia

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E’ Roma la prossima tappa del mini-tour di prossimità di Ravinala. La cooperativa di commercio equo con base a Reggio Emilia è ospite della Città dell’Altra Economia dal 12 al 14 aprile, per presentare idee di confezionamento bomboniere, campionario artigianato (da Madagascar, Indonesia, Sry Lanka) e alimentari Equolink.

 

Un invito per tutte le botteghe di Roma e dintorni che vogliono scoprire questi prodotti e queste realtà di commercio equo. Per fissare un appuntamento e per maggiori informazioni si può contattare l’indirizzo anna@ravinala.org.

18th Febbraio 2014

La bottega non è un ramo d’azienda

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Quando nel non-profit si parla in termini di “ramo d’azienda” e non di progetti o persone, di punto vendita e non più di Botteghe del Mondo ci si deve indignare con forza maggiore. La rinascita della bottega Migrando nel racconto di Valeria Girardi

 

Ricordate il principio della rana bollita in cui la rana viene immersa in un pentolone pieno d’acqua fredda che sul fornello si scalda poco a poco? La rana non se ne accorge, non reagisce e finisce bollita. Chomsky dimostra così come “quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, opposizione, nessuna rivolta”.

 

Io ho trentasei anni, mi guardo intorno e mi chiedo se la mia generazione e le successive non abbiano subito lo stesso trattamento. Ci hanno depredato dei diritti. I diritti sul lavoro (a chi ne ha trovato uno), provate a chiedere ad un neo assunto a partita Iva se in caso di necessità può accedere alla cassa integrazione. Il diritto alla socialità, siamo tanti, siamo lasciati soli e pure tacciati di essere “choosy”. Quando sento parlare persone più grandi che hanno perso il lavoro, vergogna, solitudine, depressione, perdita di identità e sconforto sono le parole con cui si raccontano. Le stesse che sento cucite addosso la mia generazione, a pensarci bene. Le stesse che abbiamo provato io e la mia collega (ex lavoratrice del profit lasciata a casa da un giorno all’altro) quando lo scorso anno la cooperativa sociale per cui lavoravamo e di cui eravamo socie ci ha annunciato che il CdA aveva deciso di cedere e, nell’eventualità, chiudere la Bottega del Mondo.

 

Ma come, senza parlarne in assemblea? E poi ce lo comunicate in novembre, prima del Natale? E tutte le ore spese volontariamente a fare riunioni nelle ultime due settimane per progetti che avremmo attivato l’anno successivo? E tutti i volontari della Bottega che per anni hanno regalato il loro prezioso tempo, l’entusiasmo, il supporto, a volte anche economico? Quando un ramo non serve, va tagliato, si sa. Mors tua, vita mea. Quando nel non-profit si parla in termini di “ramo d’azienda” e non di progetti o persone, di punto vendita e non più di Botteghe del Mondo, quando le modalità aziendali entrano prepotentemente nel modus operandi delle cooperative e rimpiazzano le buone pratiche, quando non si possono dire apertamente le cose come stanno agli amici clienti, ci si deve indignare con forza maggiore.

 

Ed è allora che il cambiamento assume un’importanza cruciale. Armi e bagagli, perché nel frattempo non c’era più posto per noi nel “Cortile arzillo” di via Pozzi, a Busto Arsizio (Varese), e via alla ricerca di un nuovo spazio, di persone disposte a credere ancora nelle piccole oasi, linfa vitale delle città. Così, in maggio, grazie alla rete di collaborazioni costruita negli anni con le realtà sociali del territorio, alla tenacia dei volontari e dopo un periodo di chiusura, Migrando migra davvero. Rinasce entrando a far parte della famiglia de L’Impronta Cooperativa sociale onlus, trova nuovi compagni di viaggio e fa del cambiamento l’arma della propria sostenibilità e per di più lo fa proprio in occasione della Giornata Mondiale del Commercio Equo. Oggi Migrando è uno dei tre progetti che insieme a Ce l’hai! e Impronta alimentano, a Busto Arsizio, la bottega [S]oggetti dove le cose – prodotti del commercio equo, l’usato per bambini e il design del riciclo – si trasformano in storie da raccontare ed esperienze da condividere.

 

La proposta e l’augurio che facciamo a noi e alle altre botteghe in difficoltà è che provando a mettere insieme le nostre sofferenze e idee non solo non ci si senta più isole, ma si abbia la forza di trasformare quella pentola in ebollizione in una Jacuzzi rinvigorente.

 

Via Comune-info.

8th Maggio 2013

Giornata mondiale del commercio equo e solidale: un buon esempio che è anche un’ottima notizia

migA Busto Arsizio apre [S]oggetti, dietro le cose le persone, una nuova bottega nata dall’esperienza del progetto Migrando: un modo perfetto per celebrare al meglio il World Fair Trade Day

Sabato 11 maggio è la Giornata mondiale del commercio equo e solidale. L’abbiamo annunciata e ne abbiamo parlato ampiamente. L’idea è concentrare per ventiquattro ore l’attenzione globale sui temi del commercio equo e solidale attraverso eventi, manifestazioni e iniziative aperte al pubblico. Per raggiungere questo obiettivo tutti – botteghe, associazioni, volontari – sono invitati a dare il loro contributo creando il loro evento equosolidale.

 

Abbiamo provato a lanciare qualche idea – dal concorso di cucina alla sfilata di moda – e suggerito un vademecum per un evento ben riuscito – dal budget alla promozione – ma mai come in questo caso si può dare libero sfogo all’immaginazione.

 

E un ottimo, perfetto esempio arriva da Busto Arsizio. Un evento che diventa occasione per una celebrazione nella celebrazione: in occasione della Giornata mondiale del commercio equo e solidale apre a Busto Arsizio una nuova bottega, nata dall’esperienza passata del progetto Migrando.

 

Il nuovo spazio si chiama [S]oggetti, dietro le cose le persone e si trova a Busto Arsizio in via San Michele 7, ma l’appuntamento sabato 11 maggio è alle 17 in via A. Pozzi 3, già sede della vecchia bottega Migrando. Da lì partirà un allegro corteo danzante che percorrerà il paese fino agli spazi del nuovo locale.

 

Ad attendere il pubblico, in bottega ci sarà un aperitivo equo solidale e la presentazione dei nuovi compagni di viaggio Ce l’hai! L’usato per bambini e ImprontArt oggetti di eco design. Nel nuovo spazio di via San Michele 7 ci saranno i prodotti del commercio equo e i soggetti/oggetti delle cooperative sociali locali e del mondo.

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