24 aprile 2024, il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sul dovere di diligenza, che impegna le aziende a rispondere dei loro impatti sui diritti delle persone e dell’ambiente.
Una norma importante (indicata con l’ acronimo CSDDD) che obbliga le imprese e i partner della filiera a prevenire,fermare o attenuare le conseguenze negative su ambiente e diritti umani delle loro attività.
Le grandi imprese dovranno integrare inoltre il dovere di diligenza nelle loro politiche aziendali e supportare i partner commerciali più piccoli, per assicurarsi che rispettino la normativa.
Un altro importante obbligo è quello di allineare il modello di business delle imprese alla soglia di 1,5 °C del riscaldamento globale, come previsto dall’accordo di Parigi.
Ora seguiranno le approvazioni formali e la direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Gli Stati membri avranno quindi due anni per recepire le nuove norme nel diritto nazionale.
L’approvazione arriva nella ricorrenza del disastro del Rana Plaza del 2013, che segnò un momento di consapevolezza dello sfruttamento dei lavoratori delle filiere della moda, in tutto il mondo.
Da considerare che l’applicazione della norma sarà graduale e riguarderà prima le imprese con oltre 5000 dipendenti e un fatturato superiore a 1500 milioni di EUR a partire dal 2027, poi le imprese con oltre 3000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di EUR a partire dal 2028, quindi tutte le altre imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva (con oltre 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di EUR) a partire dal 2029.
Questa direttiva rappresenta un importante traguardo, frutto anche del continuo pressing svolto dal movimento del commercio equo a livello nazionale e internazionale e su cui continueremo a lavorare affinché si compiano gli altri passaggi di approvazione a livello nazionale.
Intanto celebriamo un’importante conquista.
https://www.fairtrade.net/news/csddd-key-to-tackle-impacts-but-support-for-implementation-is-needed