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11th Marzo 2022

# 0 – FAIR TRADE MAGAZINE per la giornata mondiale del Comes

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27th Febbraio 2022

Le botteghe del mondo per la pace

In questi giorni drammatici di ostilità in tante regioni del Mondo ed in particolare in Ucraina, la nostra associazione di Botteghe del Mondo guarda con preoccupazione alla crescita di tutte quelle logiche di guerra come SISTEMA e di aggressione ai corpi sociali, culturali, civili e democratici dei popoli.

Queste politiche si fondano tra i concetti di sovranità, violenza e neo colonialismo, inventano una geopolitica che si fa portatrice di relazione spaziali e sociali che creano gerarchie, classificazioni, frontiere e segregazione.

Sono 82.4 milioni di persone in fuga nel mondo vittime di persecuzioni, conflitti, violenze, violazione dei diritti umani, dal 2014 si stima che siano morte 23150 persone nel Mediterraneo per la conseguenze di queste fughe.

Sono oltre 70 paesi coinvolti in un conflitto con più di 800 gruppi, milizie, eserciti, terroristi che combattono.

Sono 26 i miliardi di euro stanziati dal governo Draghi per le spese militari, mentre quella globale è stimata a 1.981 miliardi di dollari: un aumento del 2,6% rispetto al 2019 e del 9,3% rispetto al 2011.

Chiediamo con forza con questo APPELLO ALLA PACE una svolta verso tutte quelle politiche di dominio che traggono dal necropotere e dalla necropolitica i concetti di sovranità e di identità: capitalisti e capitalismi che narcotizzano il nostro quotidiano con le logiche dell’adattamento e della resilienza, della guerra come necessità, condizione di vita.

L’ossessione per la guerra crea pericolose dipendenze ad Ovest come ad Est: forme di bullismo di Stato e di Stati-Nato.

Le Botteghe del Mondo per la PACE sono i luoghi concreti dove non essere indifferenti e rafforzano una raccolta concreta di pratiche di PACE che si riconoscono in tutte quelle lotte per un nuovo modello di sviluppo solidale sociale ed ambientale alternativo a quello del capitalismo.

Ha ragione Lea Melandri quando sostiene che la GUERRA HA UN SESSO, che questo problema va posto con urgenza, forse proprio a partire dai mercati, dalle nostre Botteghe come luoghi del contropotere delle donne e di visione femminile della realtà.

 

Venezia 27 febbraio 2022
Associazione Botteghe del Mondo
Massimo Renno

 

 

Scarica l’appello in .pdf

22nd Febbraio 2022

Un’altra tappa verso la Food Policy a Roma

Il prossimo 23 febbraio si insedia il Consiglio del Cibo a Roma, con un evento pubblico alla presenza del Sindaco Gualtieri.
Un ulteriore passo del percorso partecipato, che ci ha visto tra i promotori della Politica del Cibo per Roma (Food Policy),
con i produttori della filiera, le economie sociali e solidali, i ricercatori,le Università e molte altre associazioni, locali e nazionali che si battono per i diritti dei lavoratori e dell’ambiente,lavorando su diversi livelli di advocacy, in modo efficace.

L’obiettivo è favorire la transizione agro ecologica e quindi la democrazia alimentare, a Roma e nel Lazio,promuovendo un percorso dal basso che va avanti già da qualche anno e di cui scriviamo qui, se volete approfondire.

 
17th Dicembre 2021

Attiviamoci per la campagna #SiamoAllaFrutta

La campagna #SiamoAllaFrutta! parte dai dati raccolti nell’ ultimo rapporto “Siamo alla Frutta” dell’associazione Terra! e denuncia il duro impatto della crisi climatica sulla produzione di frutta in Italia.

Gli eventi estremi creano imperfezioni sui prodotti agricoli: molti restano più piccoli o un poco ammaccati. Anche se sono ugualmente buoni, i supermercati li rifiutano perché pretendono solo frutta esteticamente perfetta.

Questa morsa nella quale il comparto agricolo si trova schiacciato sta causando la perdita di migliaia di ettari di terre coltivate.

Tutto questo non è più sostenibile: migliaia di aziende chiudono perché semplicemente non possono più fornire frutti standardizzati. 

Noi vogliamo batterci per restituire dignità al lavoro di migliaia di agricoltori e agricoltrici!

Ma per fare questo abbiamo bisogno di te!!

Clicca qui sotto e compila il form per ricevere il “KIT DELLE FESTE “SIAMO ALLA FRUTTA“, stampa le pagine che riceverai (in modalità fronte/retro), ritaglia la frutta e usala per addobbare l’albero o decorare la casa durante queste feste!

https://www.associazioneterra.it/2021/12/14/attivati-saf/

24th Gennaio 2019

Assobotteghe tra i promotori della campagna “Stop ISDS – Diritti per le persone, Regole per le Multinazionali”

Comunicato Stampa

Stop ISDS – Diritti per le persone, Regole per le Multinazionali

Ufficio stampa Francesco Verdolino: francesco.verdolino@hotmail.it ♦ 3398129813

Il 22 gennaio a Davos al via la campagna europea per la difesa dei diritti dei cittadini e dell’ambiente contro la minaccia di sanzioni e ritorsioni da parte delle grandi imprese

Il 22 gennaio 2019, in occasione del World Economic Forum (WEF) di Davos, organizzazioni della società civile, sindacati e movimenti, coordinati in Italia dalla Campagna Stop TTIP/CETA insieme, tra gli altri, a Coordinamento nazionale No triv, Attac, Assobotteghe, A Sud, Fairwatch, Focsiv, Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, Fair, Navdanya International, Terra e Water Grabbing Observatory lanciano la petizione internazionale STOP ISDS* in 16 Stati membri dell’UE, chiedendo all’istituzioni e ai governi europei lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento in vigore e in fase di trattativa. Con la petizione si invitano, inoltre, l’UE e gli Stati membri a sostenere il raggiungimento del trattato vincolante delle Nazioni Unite sulle multinazionali e i diritti umani.

Alcuni degli strumenti più potenti in mano alle aziende, infatti, per impedire alle istituzioni nazionali di mettere i diritti dei propri cittadini al primo posto rispetto ai soliti interessi, sono proprio le penali e le clausole arbitrali inserite nella maggior parte dei trattati commerciali e negli accordi relativi agli investimenti.

Come documenta il nuovo Rapporto “Diritti per le persone, regole per le multinazionali:” scaricabile a questo link https://bit.ly/2AXal9d, redatto da Francesco Panié e Alberto Zoratti, una raccolta di numeri, analisi, statistiche ed esempi di cause intentate dalle multinazionali contro gli Stati, attraverso il meccanismo di composizione delle dispute fra investitori e Stati (ISDS), i dati su 195 cause concluse negli ultimi trent’anni dimostrano che in tutto il mondo gli Stati hanno dovuto pagare 84,4 miliardi di dollari alle imprese private a seguito di sentenze sfavorevoli (67,5 miliardi) o costosi patteggiamenti (16,9 miliardi). Una cifra parziale, visto che alcune cause sono segrete e altre ancora pendenti. Soldi sottratti a politiche sociali, ambientali, salariali.

Oltre quaranta delle società quotate come “partner industriali” del WEF sono state coinvolte in casi ISDS.

Mentre i CEO delle multinazionali qui a Davos cercano di presentarsi come una forza per il bene di fronte ai politici, molti di loro stanno facendo causa ai governi per indebolire le politiche progressiste di cui abbiamo bisogno. Questo non è altro che pura ipocrisia. L’ISDS rappresenta un’enorme minaccia per la democrazia, i diritti umani e l’ambiente.” ha dichiarato Monica Di Sisto portavoce di Stop TTIP/CETA Italia e membro del coordinamento europeo della campagna.

Per questo, la petizione “Stop ISDS – Diritti per le persone, Regole per le Multinazionalichiede l’istituzione di un trattato legalmente vincolante delle Nazioni Unite su Corporations e Diritti Umani, come di nuove legislazioni europee e nazionali, per far sì che le imprese rispondano legalmente delle proprie azioni e le persone e le comunità colpite dai loro abusi possano accedere con certezza alla giustizia.

L’Unione Europea e gli Stati membri hanno l’opportunità di mettere fine a questi privilegi per le multinazionali cancellandoli dagli accordi commerciali e sugli investimenti esistenti e non approvandone altri in futuro. Servono vincoli legali espliciti che rendano le imprese transnazionali responsabili per le eventuali violazioni dei diritti umani, mettendo finalmente fine alla loro impunità” conclude Marco Schiaffino di Attac Italia e membro del coordinamento europeo della campagna.

Primo banco di prova per il Parlamento europeo sarà il voto del prossimo 12 febbraio sul trattato per la liberalizzazione degli investimenti tra Europa e Singapore, che contiene un arbitrato ISDS-ICS. Ne chiediamo, a una voce da tutti i Paesi coinvolti, la bocciatura come primo segnale tangibile di buona volontà politica.

Rinunciare agli arbitrati non è solo necessario, ma più che possibile: nella nuova versione del NAFTA, che regola l’area di libero scambio tra Usa, Canada e Messico, l’arbitrato è strato stralciato persino da Donald Trump su richiesta canadese perché, come ha spiegato lo stesso Ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland, impediva al loro governo di “mettere gli interessi dei cittadini al di sopra di quelli corporativi”. Un’attenzione però venuta meno nella stesura del CETA, il trattato di liberalizzazione commerciale tra Canada e Europa, che, qualora fosse ratificato dall’Italia e gli altri membri dell’UE, rappresenterebbe una minaccia per i nostri Paesi a vantaggio, con una certa ironia, proprio degli investitori canadesi. Per questo continuiamo a chiedere al Governo italiano la sua rapida calendarizzazione e bocciatura, prima delle Elezioni europee, in linea con gli impegni elettorali e il sostegno in Consiglio europeo alle richieste della Campagna ISDS.

*La petizione Stop ISDS è sostenuta da oltre cento associazioni, organizzazioni della società civile, sindacati e movimenti italiani che in questi anni hanno lottato per la promozione dei diritti umani e dell’ambiente e contro trattati dannosi come TTIP e CETA, e da altre centinaia di organizzazioni in tutta Europa attive sugli stessi temi.

 


Clicca qui per scaricare il comunicato stampa

Clicca qui per scaricare la sintesi del Report “Diritti per le persone, regole per le multinazionali/Stop ISDS”

Clicca qui per sottoscrivere la petizione: https://stop-ttip-italia.net/diritti-per-le-persone-regole-per-le-multinazionali/

 

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