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Assobotteghe propone “Io equo a casa”

Car* soci,
ridurre e consumare il rischio attraverso mascherine e gel non è servito a molto: il virus a puntate che tutti stiamo vivendo e metabolizzando con un’inedita e sconvolgente riduzione degli spazi e della libertà ha necessità di assumere quella responsabilità e saggezza che sono alla base del movimento del commercio equo e solidale.

Vi proponiamo pertanto, nei tempi e nei modi che ogni territorio e comunità esprime, di chiudere la bottega assicurando a dipendenti, …volontari, soci e cittadin* quello spazio di relazione che si chiama casa.

Lo slogan #ioequoacasa stabilisce la nostra proposta di Associazione  Botteghe del Mondo, di estendere il concetto di equità e di commercio oltre la soglia dei propri interessi, mettendosi a disposizione per inventare tutte le forme di prossimità che saremo capaci in questi giorni di attuare : spesa a domicilio, equo delivery, sospensione temporanea dell’attività a contatto con clienti, apertura nei week end, partecipazione ai mercati contadini o locali con prodotti alimentari.

Stare a casa significa combattere il covid-19 con l’antivirus equo della disponibilità a farci da parte e ripensare nuove sfide per il cambiamento che verrà
Stare a casa significa ri-muovere il concetto di distribuzione fai da te con un sentimento di cura innestato nell’equità del nostro agire.

È al corpo che nel suo insieme il commercio equo può parlare, oltre alle mani è necessario dimostrare che il nostro decreto di speranza e di fiducia inizia sulla soglia di casa per uscire nel mondo.

Siamo certi che #ioequoacasa contribuirà non tanto forse a contenere il virus, ma a contagiare i cuori ed aprire la nostra realtà trasformativa agli scenari post-virus che ci troveremo ad affrontare, ci auguriamo, a breve.

Permettetemi infine una breve riflessione: il linguaggio della catastrofe ci impone una continua connessione alle sue estetiche, ai suoi ritmi mediatici, alla società twin dei lavoratori digitali. Rigenerare la comunità post-corona si potrà e si dovrà fare soprattutto con modalità off-line, perché oltre al virus dovremo sconfiggere la mutazione del capitalismo e del liberismo in tutti quei nuovi tecno-bio scenari che ci spacceranno come necessità da spendere con la green coscienza, il green denaro e un rinnovato e grandioso green mercato.
Forse serve rileggere A. Camus per anticipare il futuro solidale che ci attende:
“la peste aveva ricoperto ogni cosa, : non vi erano più destini individuali, ma una storia collettiva, la peste e dei sentimenti condivisi da tutti.”

Ora la mia preghiera è che la coscienza che stiamo rinnovando nelle solitudine delle nostre case non si faccia fregare una seconda volta…che qualcuno ci ascolti! perché questo solo possiamo fare restando a casa, pensare ad un’economia alternativa e reale a quella vissuta fin qui…

Un abbraccio solidale

Massimo Renno

Associazione Botteghe del Mondo

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