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Terra

Una giornata importante. 5 Novembre 2016 #STOPTTIP E #STOPCETA

Il bisogno di esserci: è un momento importante, storico.

I primi risultati contro il TTIP e il CETA sono stati raggiunti: le mobilitazioni di milioni di persone, di migliaia di organizzazioni al di qua e al di là dell’Atlantico hanno fatto scricchiolare l’impianto di una politica commerciale troppo concentrata sui privilegi dei soliti noti, poco attenta ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, alla salubrità dei nostri cibi, alla sostenibilità dei nostri mercati e delle nostre comunità locali, alla tutela dell’ambiente e alla lotta al cambiamento climatico.
Decine di campagne StopTTIP e StopCETA in tutta Europa sono nate e cresciute negli ultimi anni. Tanti di noi, assieme a tante cittadine e cittadini europei,  hanno partecipato a eventi, organizzato presidi, marciato nelle strade, inviato messaggi per denunciare accordi commerciali negoziati e conclusi in spregio a ogni richiesta di tutela dei diritti, di trasparenza, di partecipazione.

Hanno provato prima a secretare i documenti, poi a manipolare le informazioni, hanno persino tentato di esautorare i nostri Parlamenti da un’analisi e un’attenta ratifica di Trattati che avranno impatti non indifferenti sulla vita quotidiana di ognuno di noi e delle generazioni che verranno.

Ad ora, per ora, non ci sono riusciti.
Le milioni di persone mobilitate, la sempre maggiore consapevolezza dei cittadini ha alzato un velo e ha messo in crisi il tacito accordo tra le cancellerie europee, statunitensi e canadesi. Sono emersi i primi distinguo, le prime prese di posizione. Ed è così che le richieste della società civile si sono fatte strada nonostante il tentativo di tenerle sotto traccia.

Dopo il sostanziale nulla di fatto del 15° Round negoziale del TTIP, chiusosi all’inizio di ottobre con la conferma che il Trattato transatlantico non vedrà la luce tanto presto, è stato il momento del CETA, l’Accordo commerciale con il Canada concluso nel settembre 2014 e ora in via di ratifica. Hanno tentato di esautorare i nostri Parlamenti in nome di un europeismo che guarda solo a Bruxelles, hanno provato a inserire l’applicazione provvisoria così da poter rendere operativo il trattato ancor prima delle ratifiche dei Paesi membri, hanno mantenuto capitoli estremamente critici e rischiosi come quello sugli investimenti con l’arbitrato per le aziende. E soprattutto non hanno tenuto in considerazione le perplessità e le criticità espresse dai movimenti della società civile, da molti studiosi e giuristi e da alcuni Governi.
Ciò che è successo con la Vallonia, e con il suo rifiuto a portare avanti l’approvazione del CETA, è significativo di un’Europa distante dai suoi cittadini. Di una Commissione Europea che procede senza guardarsi attorno, con un Parlamento Europeo che esercita solo parzialmente il suo potere di controllo, e che crea essa stessa le condizioni per i suoi fallimenti.

L’arenarsi del TTIP, il rallentamento del CETA sono vittorie importanti per tutti noi. Mostrano quanto siano determinanti la società civile, le cittadine e i cittadini, quando si mobilitano per difendere i propri diritti dall’invadenza dei mercati. Quanto questi movimenti siano ancora una volta una componente essenziale della nostra vita democratica e civile.
Lo crisi delle diplomazie europee sul CETA, il possibile rinvio del Summit UE – Canada del prossimo 27 ottobre, sono dei risultati importanti, ma sono solo una battaglia vinta in una campagna di più lungo periodo.
Le burocrazie, i grandi interessi economici e commerciali, non si fermeranno e tenteranno con ogni mezzo di riaprire la partita.
Ma ormai esiste un movimento ampio e determinato, una coscienza collettiva e una consapevolezza diffusa tali da non permettere loro di farlo in modo nascosto o surrettizio.
Come Campagna Stop TTIP Italia monitoreremo i prossimi sviluppi del TTIP, del CETA e anche del TiSA, l’accordo sui servizi che procede speditamente lontano da occhi indiscreti, pronti a mobilitarci ogni volta che sarà necessario per sparigliare loro le carte.

Indipendentemente da come andà questo braccio di ferro sul CETA, sia che si riesca in un blocco temporaneo grazie alla resistenza della Vallonia, sia che si confermi la firma del 27 ottobre come da programma precedentemente deciso dal Consiglio Europeo, il 5 novembre prossimo, in diverse città italiane come Milano, Verona, Roma, Torino si organizzeranno iniziative per tenere alta l’attenzione su TTIP e CETA e per chiedere in modo ancor più chiaro e determinato un cambio di rotta nelle politiche commerciali ed economiche europee. Vi terremo informati, dalle pagine di Stop TTIP Italia, sull’elenco di iniziative e sulle attività proposte.
E’ il momento di esserci, tutte e tutti insieme, per ribadire e rilanciare tutto quello che in questi anni siamo stati capaci di costruire sui territori, nelle piazze, nelle nostre città

Un enorme grazie e un forte abbraccio a tutte e a tutti noi

Assobotteghe e il gruppo di coordinamento della Campagna Stop TTIP Italia
Alberto, Elena, Francesco, Marco, Monica

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