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5th Maggio 2014

La Tendaequa di Assobotteghe a Tuttaunaltrafesta Family

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L’Associazione Botteghe del Mondo partecipa alla tre giorni milanese sul commercio equo e solidale con un nuovo spazio espositivo di 150 metri quadrati dove presentare prodotti, progetti, conferenze e approfondimenti sul tema, incontrando e accogliendo i visitatori

Dal 16 al 18 maggio torna Tuttaunaltrafesta Family, la fiera del commercio equo e solidale allestita nei giardini del Centro missionario Pime di Milano (in via Mosé Bianchi, 94). Quest’anno con una grande novità: Tendaequa, lo spazio espositivo dell’Associazione Botteghe del Mondo. Saranno 150 metri quadrati dove presentare prodotti, progetti, conferenze e approfondimenti sul tema, incontrando e accogliendo i visitatori.

 

Tantissime le iniziative in programma nei tre giorni della fiera, a partire dai concerti: dall’esibizione degli Swing Collective, con ospite d’eccezione il jazzista Paolo Tomelleri al pianoforte, alla musica classica, in collaborazione con la Scuola di musica Cluster. E poi sabato 17 l’appuntamento con Chorus Contest, il primo concorso che vede insieme cori di confessioni e religioni diverse.

 

Come ogni anno un altro ingrediente attesissimo di Tuttaunaltrafesta Family saranno i laboratori per bambini. Tra le novità Illusionarium – il luna park della mente sulle illusioni ottiche – il Serpente mangia-paure di Art-Too e il Billy Bolla Show con l’artista delle bolle di sapone.

 

E poi anche tante altre proposte: dalla mostra sul Tibet del Museo Popoli e Culture a un flash-mob sulla legalità, da un focus sul mondo del carcere ai canti, danze e cerimonie tradizionali delle Filippine, che quest’anno solo il paese ospite della fiera.

 

Tuttaunaltrafesta Family – Il programma

22nd Aprile 2014

Tuttaunaltrascuola: riapertura straordinaria!

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Riapertura straordinaria per le iscrizioni a Tuttaunaltrascuola: l’Associazione Botteghe del Mondo mette a disposizione altri tre posti per partecipare alla summer school su commercio equo ed economia solidale in programma a Reggio Emilia dal 16 al 18 maggio

Volete partecipare a Tuttaunaltrascuola, ma non avete fatto in tempo ad iscrivervi entro il termine del 18 aprile? Niente paura, l’Associazione Botteghe del Mondo ha deciso di mettere a disposizione altri tre posti per la sua straordinaria summer school su commercio equo ed economia solidale in programma a Reggio Emilia dal 16 al 18 maggio. Il termine ultimo per la nuova tornata di iscrizioni è mercoledì 30 aprile 2014.

 

Pro­po­sta dall’Asso­cia­zione Bot­te­ghe del Mondo, con la col­la­bo­ra­zione di Fair­watch, all’interno di Terra Equa – Festi­val del com­mer­cio equo e soli­dale in Emilia-Romagna, con il con­tri­buto dalla Regione Emi­lia-Romagna, Tuttaunaltrascuola è un appuntamento formativo pensato per tutti coloro che vogliono occu­parsi pro­fes­sio­nal­mente di com­mer­cio equo ad eco­no­mia soli­dale. Docenti uni­ver­si­tari ed esperti del set­tore for­ni­ranno ai par­te­ci­panti stru­menti per leg­gere, com­pren­dere e pro­get­tare l’economia soli­dale oggi. Il corso for­nirà ai par­te­ci­panti stru­menti pra­tici per pro­get­tare meglio il pro­prio impe­gno pro­fes­sio­nale all’interno delle realtà di eco­no­mia soli­dale ita­liane, con par­ti­co­lare atten­zione allo svi­luppo di com­pe­tenze nel campo della comu­ni­ca­zione sociale e del mar­ke­ting.

 

Il corso si svol­gerà presso l’Ostello della Ghiara, nel cen­tro di Reg­gio Emi­lia, dal 16 al 18 maggio. I posti a disposizione per questa nuova tornata di iscrizioni sono tre. Per iscri­versi è neces­sa­rio, entro il 30 aprile, com­pi­lare la scheda in alle­gato a que­sta pagina e inviarla via mail, assieme al pro­prio cur­ri­cu­lum vitae, all’indirizzo segreteria@assobdm.it. Ai partecipanti è richiesta una quota di 100 euro per coprire le spese di allog­gio (due notti) e vitto (cola­zioni, pranzi e cene).

 

Tuttaunaltrascuola 2014 – Il programma

Tuttaunaltrascuola 2014 – La scheda di partecipazione

11th Aprile 2014

Rana Plaza. Possiamo scegliere

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E’ passato un anno dalla strage del Rana Plaza, a Dacca, in Bangladesh. Cosa è cambiato, cosa non è cambiato e cosa si può fare per sostenere i diritti e la dignità dei quattro milioni di lavoratori del settore tessile nel paese asiatico. Il racconto di Valeria Girardi

In Bangladesh il 30 per cento del Pil nazionale deriva dal settore tessile: quattro milioni di lavoratori muovono un’industria di quasi 14 miliardi di euro l’anno. Un anno fa, il 24 aprile 2013, eravamo tutti al Rana Plaza, a Dacca, sotto la polvere di quelle macerie che anche a distanza di due settimane continuavano a vomitare i corpi – pochissimi ancora illesi – di quei 3.600 che si trovavano nell’edificio crollato; donne e uomini a quali, in primo luogo, l’umanità è stata negata.

 

Per settimane abbiamo fatto il conto di morti, feriti e dispersi durante i Tg. Della tragedia del Rana Plaza resta impressa la disperazione negli occhi delle donne avvolte in sari dai colori decisi che urlano il dolore di aver perso chi una figlia, chi il proprio sposo e la rabbia di un popolo sfruttato che non ha diritto a niente, neppure alla propria vita. Ma abbiamo fatto presto a dimenticare e quell’etichetta verde su una maglia di un noto marchio italiano tra i detriti non è stata che un ricordo lavato via veloce come una macchia di vino dalla tovaglia.

 

Poi lunedì 17 marzo nella puntata di Presa Diretta, 1.453.000 telespettatori hanno riaperto gli occhi sulle condizioni lavorative del paese dagli stipendi più bassi del mondo. Alla domanda della redazione sul perché Benetton non abbia aderito al fondo di risarcimento delle famiglie del Rana Plaza, Biagio Chiarolanza, amministratore delegato del gruppo, risponde:  “La nostra mobilitazione è stata immediata. Siamo stati fautori del tavolo di lavoro per il risarcimento delle famiglie creato insieme agli attivisti della Campagna Abiti Puliti e Brac” (Ong che dal 1972 si occupa di dare supporto economico alla fascia più debole della popolazione).

 

Sì, ma ad oggi quei soldi non li hanno ancora versati e Abiti Puliti è lì a ricordarcelo. Forse non sono stati tanto veloci come altri a cui è bastato un sacco da 10 chili di riso e poche monete per ritenersi assolti. Forse l’opinione pubblica è riuscita a bussare alla porta con un’arma potente come l’indignazione popolare che loro hanno meglio interpretato in danno di immagine e per discolparsi hanno chiamato in causa Brac.

 

Troppo facile tirare in ballo accordi con le Ong per pararsi le spalle. Così ho fatto un giro in rete. Brac la conoscevo solo in relazione ad Aarong,produttore del commercio equo e settore commerciale di Brac e che nel 1978 venne creata per dare modo alle donne più emarginate del Bangladesh di avere un ritorno economico dal lavoro in campo tessile e non solo. Se cercate in rete ci sono filmati sulle strutture in cui lavorano queste donne che non hanno niente a che vedere con le immagini del reportage: nessuna porta chiusa, nessun sovraffollamento, alle donne è permesso di parlare. Hanno dei diritti.

 

La t-shirt che esce da queste fabbriche all’importatore non costa 2,50 euro come al commercio tradizionale, perché Brac e Altraqualità, centrale di importazione del commercio equo italiana, grazie al dialogo diretto coi produttori corrispondono un prezzo equo che permette a 4.000 lavoratrici non solo di vivere, ma di avere una copertura sanitaria di base gratuita, di vedere riconosciuti i propri diritti sul lavoro, di poter dare un’educazione adeguata ai propri figli. In una parola gli viene restituita la dignità. Ma la stessa T-shirt in una Bottega del Mondo non costa più di quella di Benetton. Perché? Perché cambia il margine di guadagno per chi vende il prodotto: il 40 per cento per le Botteghe contro il… divertitevi a fare la proporzione.

 

E allora “cosa possiamo fare noi?” La risposta è tra le righe di un articolo di George Black, redattore capo della rivista OnEarth, che a luglio del 2013 è andato a incontrare una delegazione delle donne lavoratrici a Mirpur, vicino a Dacca. Alla sua domanda se non fosse sensato lanciare una campagna di boicottaggio, Jasmin, la leader del gruppo, risponde ridendo che ciò di cui hanno realmente bisogno è che l’opinione pubblica si mobiliti affinché venga assicurata la sicurezza sul posto di lavoro. La strada, dunque, è informarci e scegliere. Scegliere di mettere in discussione il modello di democrazia che stiamo esportando e trovare il modo di inceppare un meccanismo malato.

 

L’articolo completo, in inglese di George Black lo trovate qui.

Mentre potete informarvi e aderire alla Campagna Abiti Puliti  qui.

 

Via Comune-info.

13th Marzo 2014

Torna Tuttaunaltrascuola!

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Dal 16 al 18 maggio, a Reggio Emilia, una Summer School dedicata a tutti coloro che vogliono occuparsi di commercio equo ed economia solidale in Italia

Una Summer School per tutti coloro che vogliono occuparsi professionalmente di commercio equo ad economia solidale. Si chiama Tuttaunaltrascuola e si svolgerà dal 16 al 18 maggio a Reggio Emilia: docenti universitari ed esperti del settore forniranno ai partecipanti strumenti per leggere, comprendere e progettare l’economia solidale oggi. Il corso fornirà ai partecipanti strumenti pratici per progettare meglio il proprio impegno professionale all’interno delle realtà di economia solidale italiane con particolare attenzione allo sviluppo di competenze nel campo della comunicazione sociale e del marketing.

 

Tuttaunaltrascuola è una proposta dell’Associazione Botteghe del Mondo, con la collaborazione di Fairwatch, all’interno di Terra Equa festival del commercio equo e solidale in Emilia-Romagna, con il contributo dalla Regione Emilia Romagna.

 

Tuttaunaltrascuola è rivolta a tutti coloro che vogliono lavorare all’interno dell’economia solidale italiana. Il corso si svolgerà presso l’Ostello della Ghiara nel centro di Reggio Emilia e i posti disponibili per chi vuole partecipare a tutto il corso sono 15. E’ prevista una quota di 100 euro per coprire le spese di alloggio (due notti) e vitto (colazioni, pranzi e cene).

 

Per iscriversi è necessario, entro il 18 aprile, compilare la scheda di iscrizione in allegato a questa pagina e inviarla via mail, assieme al proprio curriculum vitae, all’indirizzo segreteria@assobdm.it.

 

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Per info: segreteria@assobdm.it oppure Licia Proserpio 3286937018.

 

Tuttaunaltrascuola 2014 – Il programma

Tuttaunaltrascuola 2014 – La scheda di partecipazione

10th Dicembre 2013

Natale a Roma con Assobotteghe

In collaborazione con Think Green e Hagape2000, l’Associazione Botteghe del Mondo organizza una due giorni di appuntamenti al Circolo Arci Rising Love: concerti, mostre, laboratori, spettacoli e un eco-market con artigiani del riciclo e con le botteghe del commercio equo

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L‘Associazione Botteghe del Mondo è tra i vincitori del bando “Cultura ReStart. Ripartiamo dai diritti”, promosso da Municipio VIII di Roma con l’obiettivo di promuovere attività culturali nel periodo delle festività natalizie. In collaborazione con Think Green e Hagape2000, Assobotteghe organizza allora, domenica 22 e lunedì 23 dicembre, una due giorni di appuntamenti al Circolo Arci Rising Love (Via delle Conce, 14 – Roma).

Domenica 22 si comincia a mezzogiorno con un brunch a base di prodotti bio e si continua poi nel pomeriggio con un laboratorio dedicato alla cioccolata equosolidale. In programma anche una mostra con presentazione a cura dei ragazzi di Hagape 2000 (associazione che lavora persone disabili) e un concerto acustico di Giangrande. A seguire, aperitivo di chiusura e consegna ai ragazzi di Hagape2000 di cesti natalizi con prodotti del commercio equo e solidale. Ad accompagnare la giornata ci sarà spazio anche per un eco-market con artigiani del riciclo e con le botteghe del commercio equo. Per lunedì 23 l’appuntamento è invece nel pomeriggio, con un laboratorio dedicati ai dieci principi del commercio equo e solidale e con un concerto a cura dei ragazzi di Hagape2000, seguito da un aperitivo di chiusura.

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